Le caratteristiche del Candidato ideale.
Un caposaldo dell’attività di Head Hunter è sapersi destreggiare fra le numerose trappole psicologiche e possibilità di errori valutativi che campeggiano in occasione dei colloqui.
Questi bias sono vere e proprie bestie nere ed hanno nomi come “effetto primacy recency, alone, contrasto, logico, indulgenza, uguaglianza, ecc. ecc.”.
Sul loro significato siamo intesi che magari te li approfondisci per conto tuo con una ricerchina on line ma la loro citazione mi serve per introdurre l’argomento di questo articolo che vuole essere il Re della contraddizione in termini.
Dopo aver dato per scontato che il candidato finalista possieda i requisiti professionale richiesti e che sia perfettamente in linea con le esigenze del mio cliente, mi spingo a indagare alcune aree non direttamente collegate alla job description ma a mio avviso ugualmente importanti per far sì che i miei candidati siano percepiti come unici, perfetti, i migliori.
Limitarmi a garantire che il “saper fare” dei candidati presentati sia coerente con le richieste del mio cliente non mi basta, voglio offrire sempre una super-prestazione garantendone anche il “saper essere”.
Le “soft skill” in realtà non sono una gran novità nel settore delle Risorse Umane ma per me fanno parte di un plus, un bonus che garantisco ai miei clienti.
Le caratteristiche che indago e apprezzo sono molte e possono cambiare in base al profilo ricercato.
Le principali 5 sulle quali mi soffermo particolarmente sono:
1 – Veracità
Non sopporto i candidati-attori, quelli che seguendo alla lettera i consigli del loro career coach o qualche suggerimento pizzicato in qualche sito recitano un ruolo.
Quelli che hanno studiato tecniche di vendita “per corrispondenza” e oltre ad una improbabile affabilità cominciano la manfrina su argomenti che captano osservando quadri e oggetti dell’ambiente.
Mi piacerebbe incontrarli in una camera vuota, bianca, senza spunto di discussione…che diranno?
Perché vi ostinate a sembrare tutti uguali?
La naturalezza e l’autenticità sono straordinarie caratteristiche e si percepiscono a pelle. Uniche proprio perché caratterizzanti.
2 – Passione
Parlo di quella passione e di quell’entusiasmo contagiosi, che fanno la differenza quando si svolge un lavoro, un qualunque lavoro.
Un candidato che svolge gli incarichi affidati con passione è straordinario e fa la fortuna delle aziende che lo assumono.
Sono convinto che quando presento ai miei clienti un candidato che oltre ad possedere i requisiti professionali che mi hanno richiesto è un entusiasta, offro loro un servizio eccellente, di inestimabile valore aggiunto.
3 – Disponibilità
Amo i candidati che mi facilitano il lavoro.
A volte anche solo fissare un colloquio con il CEO dell’azienda è un’impresa.
Coordinare ed incrociare le esigenze dei tre soggetti coinvolti nel processo ( candidato-azienda-head hunter ) non è semplice.
Apprezzo coloro i quali si rendono disponibili ad incontri con brevissimi preavvisi o affrontano lunghi viaggi per essere presenti.
4 – Semplicità
Viviamo in un mondo e soprattutto in un momento mooooooolto complicato.
I candidati del tipo “complicazioni affari semplici” non fanno per me, amo i “facilitatori”, coloro che vanno al succo delle questioni. Anche nel linguaggio.
Nessuno apprezza le complicazioni, tantomeno le aziende che devono affrontare quotidianamente montagne di problematiche e rifuggono i potenziali dipendenti che al contrario potrebbero appesantirle ulteriormente.
5 – Gratitudine
Dovrebbe essere la regola eppure non lo è.
Ho collocato persone che hanno incrementato del 10-20 ed anche 30% le loro retribuzioni già altissime e non ho ricevuto da loro neanche un telefonata di ringraziamento o un messaggio di riscontro per il lavoro andato a buon fine.
Sono consapevole del fatto che non ho lavorato gratis, ma per me è una questione di eleganza nelle relazioni e di educazione.
Alcuni di loro hanno tentato di ri-contattarmi quando le loro aziende hanno chiuso i battenti ma a dire il vero mi sono “scordato” di richiamarli…!
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