Badabam.. 6:45, “i muratori del cantiere di fronte cominciano presto stamattina, cercheranno il fresco” penso.
7:30 mi rado, dalla finestra del bagno intravedo la sagoma di un muratore su un’impalcatura che ci da dentro con il martello.
13:30 dal terrazzo come un miraggio nel deserto si vede, deforme dal calore, qualcuno si abbarbica su una scaletta, il termometro segna 36 gradi. Scatto una foto.
18:30 esco a correre, sotto il cantiere imbatto un muratore sul metro e sessantacinque intento a sigillare un cancello con un grosso catenaccio, è lui, l’uomo del cantiere.
Ci parlo, si chiama Mario, gli dico che lo vediamo lavorare anche la domenica mattina e lui mi racconta che fa lo straordinario perché tra un paio di giorni ci sarà la gettata e l’armatura dev’essere perfetta, gli tocca.
Ha 52 anni ( uno più di me ma l’usura del mestiere lo fa assomigliare a mio padre) una figlia sposata l’anno scorso ed un figlio all’università. Moglie a carico.
Arriva a guadagnare anche 1800 euro al mese con i quali non si possono lamentare!
Gli stringo la mano e non riesco a salutarlo se non con un “buon lavoro Mario!”.
Da stasera Mario è il mio eroe, l’eroe del Buon Lavoro, del “LAVORO BUONO”.