Un messaggio preso a caso dalla mia posta di Linkedin del 16/04/2014:
[ Egregio dott. Rosa, nonostante lei inviti i lettori del suo blog a non inviarle il curriculum mi permetto di sottoporre alla sua attenzione le mie esperienze pur consapevole di non rientrare fra le casistiche dei candidati Rockstar.
Da un paio di settimane l’azienda presso la quale presto servizio da ormai 22 anni mi ha ventilato la possibilità di ridurre gli organici e a quanto pare fra le figure da eliminare ci sono anch’io….
Badaban badaban badanan… /…,
firmato “il solito 50enne che da una vita corre nella sua ruotina da criceto e che sulla certezza di un posto di lavoro che non si esaurirà mai ha costruito una struttura di cartone fatta di famiglia, mutuo, leasing e debiti e che un bel giorno invece vede crollare il castello di carte”.] .
Allora:
Primo) proprio perché ti sei già risposto da solo nella premessa, spiegami perché devi contattarmi. Spendo ore del mio tempo che potrei impiegare altrimenti a descrivere in cosa consiste il mio lavoro e cosa fanno e cosa non fanno gli Headhunter (vedi Non mandarmi il tuo Curriculum Vitae, brucialo! e magari anche Nani, ballerine e saltimbanchi, tutti gli operatori del mercato della domanda-offerta di lavoro ) e nonostante questo a te pare non fregare nulla e mi contatti lo stesso??!
Secondo) se proprio devi farlo almeno cerca di non farti sgamare da stupido. Possibile che mi chiedi l’amicizia in Linkedin e dopo neanche 10 minuti già mi mandi le tue frignerie? Ma la parola “relazione” non ti dice nulla? Credi che mi sia aperto un profilo su Linkedin nella speranza che tu mi contattassi?
Terzo) se proprio vuoi posso rispondere con parole mie alla tua disperata richiesta di aiuto e ti dico:
amico mio sei spacciato.
Vuoi che ti spieghi anche il perché? Mettiti comodo.
Per cominciare fissati bene in mente che:
Non esistono posti di lavoro a tempo indeterminato.
Esistono solo lavoratori “non-licenziabili” e lavoratori “sacrificabili”.
© MASSIMO ROSA
Insegnarti, adesso che sei sul marciapiede con il tuo fagotto di stracci, come si fa per diventare un lavoratore non-licenziabile mi pare ridicolo o almeno tardivo, ma per coloro che mi stanno leggendo e che magari non hanno ancora fra le mani una lettera di licenziamento voglio provare a riassumere alcuni punti caratterizzanti di un vero “No-firedman”.
Nota bene: quelle che seguono non sono regole suggerite per ruffianeria o leccaculaggine, ma solamente i fondamentali per evitare di essere lontano dal cuore (e quindi dagli occhi) di chi un domani dovrà decidere chi è fired e chi no.
Ricorda che solitamente i primi ad essere invitati alla porta sono quelli ritenuti inutili o che passano inosservati.
IMMAGINE – Comunica e rendi visibile il tuo operato
Comincia dalla tua persona, cura l’immagine, adeguati al ruolo nella sostanza ma anche nella forma.
Diventa uno spot-man, il tuo personale spot che viene proiettato a ciclo continuo.
Distinguiti da quelle schiere di impiegati sciatti e rassegnati che si trascinano quotidianamente in azienda con i capelli spettinati e con le giacche acquistate nei centri commerciali.
Valorizza ciò che rappresenti, il tuo ruolo, la tua azienda, sii il tuo primo tifoso e dimostralo.
Calca il palcoscenico e intervieni in ogni occasione invece di defilarti per il quieto vivere. Consiglia, commenta e suggerisci ogni volta che te ne viene data l’occasione.
Comunica in maniera professionale e pertinente. Fai proposte tramite le quali si possa migliorare la produttività, aumentare il fatturato o ridurre i costi. Sii concreto, esprimiti chiaramente e contribuisci al dialogo sempre con utilità.
Non rifuggire le responsabilità, offriti di fare il project leader, proponiti alla guida di un team. Se non te lo chiedono gli altri, candidati.
Fai il portavoce, parla delle tua azienda ogni volta che è possibile, del tuo ruolo, dei progetti che segui e che vorresti seguire.
In ogni momento ed a tutti (proprio tutti) deve essere chiaro:
– chi sei,
– cosa rappresenti,
– per chi stai lavorando,
– perché sei così motivato in ciò che fai e quali sono stati i successi che la tua azienda ha ottenuto grazie a te.
SOSTANZA – Diventa parte delle fondamenta della tua azienda.
Qualcuno prima di me ha cercato di definire le principali tipologie di dipendenti:
I lavoratori dipendenti si suddividono nelle seguenti categorie:
1 – quelli che lavorano duramente e basta.
2 – quelli che lavorano duramente e si lagnano.
3 – quelli che battono la fiacca e non valgono nulla.
4 – quelli che lavorano per l’azienda di famiglia.
5 – quelli che vanno a letto con il boss.
Non serve scomodare la statistica per capire che i dipendenti dei gruppi 2 e 3 saranno i primi ad essere licenziati.
Al contrario quelli dei gruppi 4 e 5 non lo saranno mai.
Tutta questa manfrina per arrivare a dirti che se desideri aggiungere valore a ciò che fai per la tua azienda ed aumentare le probabilità di diventare un no-firedman devi obbligatoriamente appartenere al gruppo 1 e lavorare il più duro possibile incrementando da subito del 10, 20 o 30% la tua produttività.
Dimostra energia e tenacia, fai in modo di essere l’ultimo a finire ed il primo a cominciare. Lavora sodo e soprattutto fallo sotto gli occhi di tutti.
Questo non significa attirarti l’invidia e l’odio dei colleghi, al contrario, cerca di fare squadra, diventa mentore ed offri aiuto e sostegno (scegliendo ovviamente con molta cura a chi offrirlo).
Diventa un supporto importante per il tuo boss, offriti di sostituirlo nelle incombenze più sgradevoli, acquisirai competenze importanti e manderai in utile il “conto corrente emozionale” della tua relazione con lui.
Svolgi lavori anche se non sono di tua competenza, fallo in maniera innovativa e migliora le procedure di tutto ciò che fai. Snellisci i passaggi, abbatti i costi, ingegnati nell’apportare miglioramenti e risparmi in ogni compito che svolgi.
In altre parole traduci in beneficio “tangibile” il tuo lavoro, sia che si tratti di risparmio economico o puramente di migliorare il clima aziendale, questo è un linguaggio universale che la Direzione Risorse Umane certamente apprezzerà e terrà in conto il giorno in cui dovrà emettere le lettere di licenziamento.
EXIT STRATEGY – Il famoso Piano B
Il concetto di base è che; è proprio quando non ne hai bisogno che devi iniziare a tessere e rinforzare il telo del tuo paracadute. Se aspetti che ti buttino già dall’aereo e devi ancora iniziare a tagliare la stoffa è sicuro che ti schianterai al suolo.
Per questo motivo da decenni professo il concetto che “e’ inutile preoccuparsi di cercare un lavoro solo dopo averlo perso” ma bisogna iniziare a pensare ad una Exit strategy ( il famoso piano B ) proprio quando non c’è ne bisogno.
Se non hai assolutamente idea di quello di cui sto parlando, la situazione è abbastanza compromessa e nonostante non creda assolutamente nel loro operato ( vedi Career Coach ) ti consiglio di approcciare l’argomento rivolgendoti ad un career coach.
Per i più illuminati direi che una normale attività di aggiustamento e manutenzione continua dei seguenti aspetti potrebbe essere un buon inizio:
Materiale
Tieni traccia ed aggiorna costantemente la documentazione del tuo operato, risultati raggiunti, goals, benefici che le aziende presso le quali hai prestato servizio hanno ottenuto grazie a te. Crea un dossier di te tesso. Includici una copia sintetica del tuo Curriculum Vitae e tienilo in caldo sul comodino da notte.
Rete Sociale
Socializza creandoti un network personale, coltivalo ed accudiscilo, prenditene cura in ogni istante della tua giornata con una telefonata, una email o anche solamente un tweet in un’occasione particolare. Coltiva le relazioni prima di averne realmente bisogno. Farlo solo in caso di necessità risulta forzato e spesso ottiene il risultato di essere bannati ed esclusi.
Scegli uno ad uno i tuoi contatti, fallo fra coloro che appartengono al tuo settore oppure ti possano esser utili, come ad esempio un Headhunter specializzato nel reclutamento di figure come la tua.
[ Inciso: visto che mi sono auto-citato come parte in causa ti aggiungo che la mia attività è al 50% costituita da informazioni, ovvero chi sta assumendo chi, chi sta licenziando chi, ecc..ecc.. Appena hai identificato l’Headhunter di tuo interesse stabilisci una relazione solida diventando un suo “fornitore” di informazioni strategiche per la sua attività e vedrai che sicuramente gli tornerai in mente alla prima occasione utile 😉 ]
Formazione e In-Formazione
Tieniti aggiornatissimo sulle “vacancies” che ti possono interessare. Sottoscrivi servizi di aggiornamento automatico di annunci on-line e fissa parole e termini di ricerca per identificare ciò che ti interessa.
Continua a studiare, ad aggiornarti e a migliorare costantemente le tue conoscenze professionali.
La competizione con i giovani neolaureati con master USA e pedigree che dovrai affrontare la potrai vincere solamente se oltre all’esperienza che hai maturato (e che nessun neo-laureato può vantare) sarai dotato di quelle informazioni teoriche che sono frutto di un costante aggiornamento.
Non farlo significa fra qualche anno guardare dalla finestra il trentenne impomatato che mangia il tacchino il giorno di Natale seduto a tavola al posto tuo.
Reputazione
Distinguiti per il valore di ciò che fai e le conoscenze che possiedi. Fai in modo che ti si possa chiaramente identificare come un esperto nel tuo settore, apri un blog, tieni una rubrica sul giornale locale o iscriviti ad un club e diventane animatore, leader e riferimento.
Accresci il tuo prestigio e supportalo con argomenti di sostanza.
Fai in modo che la tua reputazione ti preceda e che quando si pensi a qualcuno che si è particolarmente distinto in un campo specifico tu possa rientrare almeno nella rosa dei prescelti.
Preparati a scendere in campo
Scrivi il tuo elevator-pitch, testalo e ri-testalo con parenti, amici e conoscenti.
Quando sarà perfetto, approfitta di ogni situazione, incontro o meeting per comunicarlo con entusiasmo.
Cosa? Non sai cos’è l’elevator-pitch….la situazione è davvero compromessa…!
Fai la stessa cosa con la simulazione di un colloquio di lavoro. Arrivare di fronte ad un selezionatore balbettando o senza avere idea di come si svolga un colloquio di assunzione potrebbe essere devastante.
Leggi libri sull’argomento, visiona filmati su youtube, il web è una fonte inesauribile su questo argomento.
Ultimo consiglio ma credo sia valido per ogni situazione:
Evita di indebitarti oltremisura e nascondi un gruzzoletto sotto il materasso.
Essere pronto e strutturato finanziariamente ad affrontare un periodo di inattività a reddito zero che potrebbe arrivare anche ad un paio di anni è l’assicurazione migliore che ti possa costruire.
E’ proprio quando non ne hai bisogno che devi iniziare a tessere e rinforzare il telo del tuo paracadute perché se aspetti che ti buttino già dall’aereo e devi ancora iniziare a tagliare la stoffa è sicuro che ti schianterai al suolo.”
© MASSIMO ROSA
E adesso per cortesia rileggiti Non mandarmi il tuo Curriculum Vitae, brucialo! ed evita davvero di mandarmi il tuo Curriculum Vitae solamente perché stai annegando e ti sei accorto tardi che bisognava gonfiare il salvagente prima di essere gettato in mare.
LETZIO MAGISTRALIS mi viene da dire.
Non ho mai letto una visione cosi lucida e spietata di come stanno le cose.
Ti adoro!
Salve Massimo,
è sempre piacevole leggerla.
Io sono appartenuto per 5 anni al gruppo 1, ma con un Responsabile Nazionale ignorante e incompetente che non sapeva (e soprattutto non si interessava) quello che facevo…
A fronte di ciò, a Marzo ho lasciato spontaneamente il posto fisso (sottolineo pre Jobs-Act), dal quale avevo un salario ma non imparavo nulla…
Chi vivrà vedrà i frutti della scelta…
Vive cordialità
Michele
Sembra unba banalità ma è la pura e semplice verità “preoccuparsi di cercare lavoro quando lo si è perso è troppo tardi!!!!!!!!
Nessuno ha più ragione di lei dr rosa!
Dr. Rosa la seguo da anni su Linkedin ma questo credo sia il pezzo più bello che abbia mai scritto. >La ringrazio per la sua visione illuminante che ci regala..