La caccia ai like facili sembra essere l’attività principale degli espertoni e degli influencer di LinkedIn, che si sfidano quotidianamente, inseguendo l’applauso con articoli fotocopia pregni di luoghi comuni e banalità.
Peccato che, a parte a sfamare il loro ego, non servano ad apportare niente allo stato dell’arte.
Mi rendo invece conto che in questi anni di condivisione di contenuti sono cresciuto principalmente grazie alle critiche.
Non parlo degli attacchi sgangherati di troll e cialtroni che cercano visibilità con incursioni nei miei post ma delle critiche interessanti, costruttive, visioni intelligenti e stimolanti che mi inchiodano alla poltrona e mi obbligano a pensare oltre il “consueto”.
Sforzarsi di andare oltre le evidenze, uscire dal branco, rompere il giocattolo per vedere come è fatto credo siano alcune delle strade più proficue e sensate per AGGIUNGERE e stimolare nuove visioni.
Quando lo faccio il risultato è che spesso ottengo soluzioni, sviluppo idee brillanti che portano a sbloccare situazioni di stallo, radicali cambiamenti che consentono inversioni di rotta e riprese inaspettate.
Perché non cominciare ad inseguire una sana e propositiva critica anziché un banale e vuoto consenso?