Quando un dipendente lascia il posto di lavoro per un altro presso una nuova azienda per aumentare la sua retribuzione si parla di “infedeltà” del dipendente.
Quando un’azienda licenzia il personale per incrementare i propri guadagni si parla invece di “corretta gestione d’affari“.
Bizzarro, vero?
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Personalmente ritengo che l’assioma licenziamento=incremento guadagni non sia corretto.
Di solito il licenziamento avviene (salvo casistiche legate al comportamento del dipendente) quando si vuole risparmiare sui costi e non incrementare gli utili.
Scelta discutibile perché se un lavoratore è poi in grado di trovare altre soluzioni lavorative più “gratificanti” nel senso più esteso del termine allora significa che la dirigenza che ha scelto di farne a meno in termini di gestione del personale lascia molto a desiderare.
Talvolta pero le situazioni vengono anche create ad hoc e in maniera subdola, per far figurare poi che la colpa sia del dipendente (ovviamente mi riferisco a mansioni di un certo livello). Conosco casi in cui più che il demansionamento – non giustificabile per inquadramento – veniva proposto di accettare una forte riduzione di stipendio. Ora se un dirigente di medio-alto livello una decurtazione può essere sostenibile, per un quadro o un dirigente di primo livello, una decurtazione di 1’000 euro è argomento sensibile.
Purtroppo il datore di lavoro vuole sempre avere ragione. Non voglio essere pessimista ma non c’è nulla da fare, il dipendente è sempre perdente!
purtroppo è lui che paga!
I fattori che rendono un lavoro “interessante” sono essenzialmente 3:
1- Ambiente di lavoro
2- Retribuzione
3- Tipo di lavoro
E’ la combinazione dei tre che rende una situazione interessante o almeno accettabile.
Se mancano 2 elementi, a quel punto chi può va.
Presentarlo come una mera questione economica è secondo me un po’ scorretto (anche perchè se si è strapagati, prima o poi si diventa un problema e quindi “ottimizzazione dei costi”…)
Io aggiungerei anche possibilità di crescita interna
Sì bizzarro. E può essere anche inviluppante quando l’azienda, proprio per il timore di infedeltà del collaboratore, è riluttante ad investire in premi e corsi di aggiornamento professionale. La mancanza dei quali produce “persone old” che l’azienda rimpiazza con new, o persone demotivate che lasciano l’azienda la quale conferma l’infedeltà dei collaboratori. Insomma un cul de sac dal quale è difficile uscire se non con un netto cambio di mentalità
Un mood aziendale funzionale prevede siano considerate anche la cosiddette soft skills, le qualità personali e trasversali del collaboratore.
In questo modo un cambio di lavoro, una lettera di dimissioni, le naturali aspirazioni sarebbero tutti aspetti di una trasparenza di relazioni frà azienda e dipendente.
In un contesto diverso, di solito i “Traditori” o quelli additati tali, servono poi all’azienda come alibi e giustificare le “Necessarie Ottimizzazioni” del personale.
Nel senso che, se gestisci le cose senza intelligenza emotiva ed una reale empatia verso il collaboratore, e facile si realizzi questo scambio di pregiudizi fra azienda e dipendente
oltretutto capita anche il demansionamento di alcuni dipendenti che hanno maturato esperienza nella stessa azienda da 10 anni a favore di una scelta di nuovo personale da parte delle proprietà che va a soppiantare le mansioni di chi le ricopre da molto tempo; molte volte queste persone hanno meno esperienza oppure sono dei manager super partes che vengono mettono “paura” e sostituiscono dipendenti con dei loro fidati, questo per cercare di fare nuovi contratti più convenienti e abbassare le retribuzioni e togliere di mezzo le persone con qualsiasi pretesto che “sanno fatti e misfatti aziendali” a favore di persone “più controllabili” e “sfruttabili”.
Quello che mi chiedo è perchè non vengano fatti controlli più severi agli imprenditori e ridotti tutti questi contratti di lavoro “farlocchi” dove la scappatoia è sempre lecita per l’azienda che vuole risolvere un contratto
in azienda sento dire che le persone fanno la azienda, poi le persone vanno e vengono ma la azienda rimane. ecco a me pare un grandissima supercazzola
Non solo per un aumento di retribuzione, ma sempre più per trovare un ambiente lavorativo più sereno e più attento alla persona anche a parità di paga
Ovviamente.
Avete mai visto un incapace (che sia nella gestione, nella conduzione o nell’organizzazione) ammettere di esserlo?
Specie quando la società che presiede comunque realizza buoni risultati. Può non essere merito suo, ma lo sarà comunque. Anche se è un somaro incapace.
effettivamente i punti di vista sono distorti dai propri interessi in un senso e nell’altro