Il vero ed unico scopo del Colloquio di Lavoro / Selezione è quello di stabilire se il candidato è in grado di ricoprire con successo la mansione affidata. Il resto è poesia.
Guardando in giro nel settore delle HR pare stia prevalendo invece la “poesia“.
Barbarie come Gaming, Casual, Virtual & CO. stanno riempiendo i buchi che giovani recruiter e venditori senza speranza tentano di colmare in mancanza della vecchia e buona “sostanza“.
D’altro canto valutare le capacità di un candidato da una semplice chiacchierata è praticamente impossibile e si corre il rischio di farsi imbarcare da coloro, che dotati di carisma, non sono necessariamente i migliori candidati.
Premettendo che un recruiter professionista dovrebbe essere in possesso di strumenti per difendersi da queste eventualità è nel caso di colloqui sostenuti da personale non professionista che possono verificarsi problemi.
Un colloquio definitivo dovrebbe essere come il primo giorno di lavoro, non un interrogatorio farcito di domande stupide ( potresti leggere anche: Colloqui e domande stupide).
Dimostrare di conoscere l’azienda, le problematiche ed avere soluzioni da proporre, questo dovrebbe essere favorito a fare il candidato ideale. Se lo fa, potrebbe essere davvero quello giusto.
Avete mai subito dei colloqui barbarici?
Colloqui non barbarici ne ho fatti pochi proprio pochi…
Possiamo discutere ore su Head hunters presunti, HR interni alle aziende che non sono in grado, gli improvvisati ecc…
Cambierei il punto di vista definendo barbarici i colloqui che alla fine ti lasciano l amaro in bocca solo perché chi te lo ha tenuto alla fine si rivela un maleducato (e basta poco per non esserlo)
Mi spiego, solitamente chiedo solo di avere un feedback positivo o negativo che sia anche solo con un sms o un mail per evitare a tutti una telefonata imbarazzante.
Nel 99% dei casi quando fai questa richiesta ti rispondono stupiti che la risposta è certa e fa parte delle policy aziendali rispondere ai candidati.
Ultimamente a questi ‘stupiti’ che per policy NON rispondono, sto scrivendo per dire loro di escludermi dalla selezione poiché non rientrano nei MIEI standard professionali.
Si chiamano BUONA EDUCAZIONE e rispetto il non prendere in giro gli altri.
Questo è BARBARICO
TUTTI!! CON ALCUNI CHE SI SONO DIMOSTRATI SCANDALOSI AL LIMITE DELL’ILLEGALE! Fino ad ora, 37 anni, NESSUNO e dico NESSUNO mi ha sottoposta ad un colloquio professionale.
Nel penultimo, per un noto marchio di abbigliamento femminile, dopo aver percorso 90km con annesso temporale, la “selezionatrice” mi riceve e senza minimamente ascoltarmi mi elenca tutti i motivi per i quali non andava bene il mio cv. Mi vomita addosso mille scuse e con freddezza mi liquida senza mai guardarmi negli occhi. UNA VERGOGNA! E questo l’episodio più recente….
Più che altro colloqui da persone Dell’ HR che non avevano la benché minima idea di cosa cercassero, ripetevano a pappardella quelli che c’era scritto sulla richiesta di una azienda con palesi errori, ad esempio veniva richiesta L a conoscenza di web service per un sistemista applicativo jboss, in realtà jboss è un’applicativo relativo ad un web server chiedendo di sppiù cificare meglio la richiesta mi sono trovata a dire a queste persone le differenze della tipologia di lavoro e mi venne risposto scusi noi non siamo competenti del ruolo richiesto ci limitiamo a chiamare i candidati…e non venni presa con la giustificazione che non avevo i requisiti di competenza richiesta, detto questo, servono persone competenti per fare colloqui, persone che conoscono il ruolo richiesto e che diano una mission ed una vision ai candidati, che li facciano sentire parte del processo non numeri utili per accaparrarsi commesse, mettendo persone che non sono competenti su ambienti in cui ci voglio anni per formarsi!
Sì, mi è capitato 2 volte, la prima era un questionario di quasi 10 pagine con le domande più disparate, fuori campo, altro pochi giorni fa con i quesiti più vicini al mondo delle hotellerie e hospitality, dico servissero a qualcosa o sarebbero davvero utili per i recruiter, pazienza, ma non vengono ne letti ne analizzati, compilate le risposte fanno fine dei innumerevoli C.V portati a mano negli hotel, nel cestino…un saluto a tutti!!! 😉
In vita mia avrò fatto più di 100 colloqui. Ognuno a se, con aspetti positivi e negativi. Diversi tra questi sono stati colloqui strani dove ho dovuto rispondere a domande molto strane o fare colloqui di gruppo non ben strutturati. Tra questi ricordo uno dove mi ero candidato per la posizione di Sales Account settore assicurativo e il Direttore del personale (al 3 step di colloquio) mi chiede di fare una simulazione. Io penso ad una simulazione di vendita, fin li tutto bene, ci poteva stare. Poi mi disse che dovevo uscire dalla stanza, far finta di bussare, entrare nella stanza dell’ appuntamento immaginario, e scoprire che il cliente era disteso per terra, morto. Suggerì che avrei dovuto controllare se (l’immaginario cliente)respirava, quali sarebbero potute essere le cause etc, pensare a chiamare qualcuno etc.
Gent.mo Sig. Massimo Rosa, condivido in toto il suo pensiero. Eccellente riflessione. Mi permetterei solo di aggiungere che tantissimi recruiting di queste ultimi tempi di poesia ne fanno davvero tanto. La fanno perchè non avendo una fortissima base di esperienza l’unico strumento in loro possesso sono i famosi test attitudinali, verificare lo stress..ecc. Per carità anche questo serve, ma il tutto va a svantaggio delle vere conoscenze di capacità se un candidato/a detiene o non per il ruolo per cui verrebbe chiamato a ricoprire. Credo che ognuno nella vita abbia acquistato una macchina nuova. Il primo passaggio che uno fa è quello di andare dall’autosalone, vedere la macchina, entrarci dentro e magari provarla. Solo dopo che uno si è convinti si siede alla scrivania con il venditore e sceglie il colore, gli optional, gli interni..ecc. Facendo fede all’esempio appena fatto, i recruiting di oggi cosa fanno: prima scelgono il colore della macchina, gli interni, gli optional e poi scelgono se acquistare un’utilitaria anzichè un Suv. Ovviamente due tipi di autovetture diverse. Ottime tutte e due, ma se la natura per cui ti serve è differente, potresti incappare di prendere un Suv e non avere abbastanza spazio nel garage o viceversa!
Io vorrei solo chiedere ma perché il lavoro del recruiter è l’unico preso così di mira e giudicato da persone che non sono recruiter o comunque che non sanno nulla di selezione o risorse umane? Non accade lo stesso con le altre professioni! Cioè non sento le stesse critiche o commenti verso architetti, avvocati, medici,manager di qualsiasi genere….Invece su cosa chiedere al colloquio di selezione e come valutare delle candidature sembra che tutti sappiano tutto!
più che colloqui barbarici ho sostenuto quelli inutili dove l’HR di turno mediamente aveva ventanni in meno di me e non sapeva minimamente di cosa si stesse parlando, e se l’HR è cosi non oso immaginare l’azienda come sia combinata sinceramente….. poi capisco che un HR giovane costa poco ma alla fine che scelte fa ?
Si fanno colloqui in cui ci si ritrova sempre più spesso davanti a persone che hanno già deciso ma tanto che ormai ti avevano fissato l’incontro e tanto che devono arrivare a sera, ti tengono lì e cercano di farti due domande in croce per lo più nemmeno attinenti a quello che dovresti fare, mentre dentro di te sai benissimo che tanto, stai perdendo tempo, ma devi solo rispondere, essere ugualmente convincente, tanto per non passare da cretino…… e sorridere. E…occhio alla stretta di mano finale!
Queste selezioni e il middle management che vedo nascere ha per forza i giorni contati.
Molto spesso ho subito dei colloqui barbarici tipo 20 pagine di domande per esperienze di 8 anni fa. Mi sono divertito.
Molto spesso solo colloqui barbarici. Poi per fortuna ho fatto un colloquio all estero
la domanda più inopportuna è stata…. lei vuole rimanere in cinta nel prossimo anno?…. l istinto diretto sarebbe stato rispondere a tono ma con molta gentilezza ho risposto….servirebbe un miraco in quanto non posso averne la vita è stata più scortese di lei 😂😂😂…la sua espressione? se poteva darebbe scomparso dalla vergogna
Sì, il colloquio più idiota appena laureato presso l’allora Andersen Consulting
Fare 1500 km in un giorno ( treno + auto) per poi sentirsi chiedere ne più ne meno quello che è scritto sul cv
Recruiter giovane di famosa azienda di selezione sita a Milano
Il barbarico però sta nel fatto di non aver ricevuto nemmeno il feedback
Se l’azienda dà un tempo limite ai recruiter, essi devono sottostarci ed affretteranno le cose focalizzandosi e FOSSILIZZANDOSI solo sulle “immagini professionali” più idonee già dal primo step, quello della visione del CV. Le persone scelte che potranno fare così “la chiacchierata” saranno persone già mirate e bisogna solo capire se è quella la persona che fa per l’azienda.
si colloqui dove non sanno neanche il tipo di lavoro proposto, colloqui dove mi hanno chiesto ‘mi spieghi per favore questo ruolo?’
ti rimando a un mio articolo in cui più che barbaro il colloquio è stato avvilente . Sicuramente molti recruiter hanno la preparazione consona al loro lavoro, ,ma è anche vero che molti giovani sono alle prime armi e in alcuni casi peccano di umiltà professionale ( e non solo ) . Comunque ritengo che il lavoro di selezione sia fondamentale per poter ampliare una azienda e chi commissiona le ricerche deve tassativamente monitorare il lavoro svolto. Come ben dici in tanti potrebbero superare una selezione tramite una notevole dose di carisma , ma il carisma nel lavoro non può essere l’unico punto su cui contare. Certo in alcune attività se non sei trascinatore difficilmente puoi raggiungere gli obbiettivi prefissati, ma se è solo parlantina la strada ben presto ti porterà a grandi insuccessi ( non solo personali ma anche aziendali ). A mio avviso l’incontro tra il selezionatore e il candidato deve svolgersi inizialmente in separata sede per conoscersi e rivedere i punti del cv ma a seguire deve necessariamente spostarsi nel luogo di lavoro per il quale è attiva la ricerca . In questo modo si può vedere la reazione del candidato e toccare con mano l’eventuale preparazione .
Ho fatto vari colloqui in diversi in due periodi della mia vita professionale, una parte per migliorare la mia posizione e l’altra per ricollocarmi nel mondo del lavoro, spesso ho trovato selezionatori che non conoscevano le mansioni reali della ricerca, per esempio per una posizione di Responsabile della Manutanzione io mi aspetto di trovare si l’addetto alla selezione nel frattempo un tecnico che possa capire e domandare se realmente sono a conoscenza delle problematiche e delle normative in materia di manutenzione.
Invece solo un recruter che oltre alle solite domsnde di rito nota la tua postura, lo sguardo, ecc.
Una marea di volte! La prima per un hotel: al termine mi dicono che potrei iniziare una settimana di prova a partire dal lunedi successivo. Dico ok, ma potrei avere informazioni su contratto e retribuzione (non era stato menzionato nulla!). Il tizio mi guarda con sguardo minaccioso e mi urla letteralmente in faccia:- ma signorina, cosa crede?? Noi paghiamo, sa? Se viene a lavorare solo per lo stipendio non é la persona che cerchiamo! :O
La seconda volta, dopo due ore di colloquio, la tipa dell’HR mi dice… Si, lei mi piace… però non saprei proprio cosa farle fare, ora :O :O
Terza volta, recente, due colloqui passati, mi chiamano per passare a firmare la proposta di lavoro… e mi si presenta un tizio che mi rifà il colloquio da capo e alla fine mi dice: grazie, le faremo sapere. :O :O :O
E ce ne sono molte, molte di più…
Chiamarli colloqui barbarici, mi sembra un po’ troppo denigrante nei confronti della categoria degli HR, io ho avuto sia colloqui dove l’interlocutore era all’altezza del suo mestiere ed altri dove l’interlocutore viaggia su dei binari prefissati non approfondendo argomenti che potrebbero essere essenziali per il loro cliente.
Poi credo che l’enorme quantità di candidature spesso crea non poche difficoltà nella scelta dei candidati da intervistare, ma soprattutto spesso sulla carta ed ad un primo colloquio un candidato con ottime doti dialettiche ed oratorie puo vendersi per quello che non è, poi dal lato pratico risulta totalmente inaffidabile, ecco perché dopo un primo step con un HR ci deve essere un colloquio tecnico che possa mettere in luce le vere e proprie capacità anche dal punto di vista gestionale, psicologico dal punto di vista rapporto con i colleghi…. Molto più difficile è anche trovare Manager o personaggi che abbiano uno spessore a livello lavorativo, persone che hanno dietro le spalle una storia lavorativa importante con un esperienza infinita ma che nella loro vita lavorativa sono rimasti nascosti involontariamente o volutamente e ciò è stata la chiave del proprio successo ……
A me anni fa in un colloquio di stage, mi chiesero se ero sposata o avevo figli; un’altra volta mi chiesero se fossi di origine thailandese o indonesiana.
Domande che si commentano da sole.
Massimo concordo ma attenzione che spesso chi fa il nostro mestiere si relaziona con (ahimè troppo spesso) giovani talent specialist o simili che rappresentano l’azienda che vivono di quelle poesie e che per noi e i nostri candidati rock star sono dei veri e propri colli di bottiglia. Qualcuno disse una volta… Il potere logora chi non lo ha…
A voglia, e siccome non sono mai stato un candidato particolarmente performante, ho sempre prestato particolare attenzione a quelli che invece performano benissimo in sede di colloquio; a volte sono capaci di fare bene il loro lavoro, altre volte no, ma in generale ho notato che la capacita’ di compiacere gli interlocutori durante un colloquio rivela una personalita’ molto politica nell’ambiente lavorativo (e’ una generalizzazione, e deriva dalla mia esperienza personale). Con il tempo ho imparato a non prendermela se sono stato scartato dopo un “colloquio barbarico”, meglio cosi’. Idealmente per lavorare bene ho bisogno di un ambiente piu’ “a mia immagine e somiglianza”, cosa che viene riflessa anche nell’esperienza del colloquio conoscitivo.
Post..Grazie Massimo…
Buon giorno Massimo
mi e’ capitato , tempo fa di fare un colloquio di lavoro presso un Azienda che costruisce scafi e opera nell area marine.
Sono rimasto sconvolto , per me che opero prevalentemente in Canada della non conoscenza del professionista che mi interrogava . Non sapeva cosa era un boma organizzazione a bordo nave et cetera Un marinaio…
Lo scopo del colloquio è stabilire se il candidato è in grado di ricoprire la posizione: non ci piove. Mi pare piova invece molto sui capi scoperti, in giornate piovose, dei sempre più giovani recruiter che mi pare vantino titoli vari in psico-X e/o socio-Y piuttosto che sapere cosa stanno cercando. Apriamo tutti gli ombrelli, piove.
Sarei curioso di sapere in valore assoluto l’aumento di “marchi” catene Retail da gli anni 80 ad oggi credo sia una cifra folle …queste catene dove il 90% corrono dietro alla scatola perfetta “zara” aprono negozi senza fare indagini di mercato piani di marcheting ecc ne formano il personale prendono la commessa più fedele e le danno in mano un negozio con 5 persone minimo mettendo tutti contro tutti liv 4 per la responsabile 5liv per le commesse 3 liv per capo area che fa vetrine orari ecc.. zero competenze zero formazione zero servizio al cliente . Usano strumenti come conta persone non come analisi ma come terrore credo che peggio di così il settore Retail non possa andare
Se le aziende non ricominciano con formare le persone e ricollocare le persone al suo posto sara una Caporetto .
Guardi, ho fatto un colloquio circa due mesi fa per un’azienda di alta gioielleria. Mi sarei aspettato di tutto ma non di trovare davanti a me una persona talmente incompetente nel recruiting che mi ha fatto anche dubitare di essere su scherzi a parte. Ha parlato male della sua azienda , era davanti a me seduto in maniera così rozza da imbarazzarmi, si lamentava continuamente delle agenzie interinali che secondo lui non svolgono bene il loro lavoro e alla fine mi ha anche detto: guarda il tuo profilo mi piace al 70% , spero di trovare qualcuno che mi piaccia di più 🤨
A me invece è successo che durante il colliquio in un’azienda turistics gestita da due donne mi abbiano chiesto se avevo figli e, alla mia risposta negativa, mi abbiano pure contestato le ragioni. In ogni caso non mi hanno presa, ma non avrei accettato….mi avevano offerto meno di 800 euro al mese per un lavoro con grosse responsabilità e a tempo pieno.
Buonasera Massimo non so se sono stati barbarici ma sicuramente surreali. Escludendo i falsi colloqui con offerta presentata in un modo dalla job description rivelatasi altro nella pratica, ho sostenuto chiacchierate.
Voglio raccontargliele in posta e vorrei il Suo parere di professionista
Salve Massimo, le esperienze che ho avuto in questi anni sono un po’ contrastanti: da un lato recruiters professionisti che ti mettono a tuo agio impostando la discussione con scambio amichevole, dall’altro persone senza esperienza che non riconoscono in parte o addirittura nulla di ciò che stai esponendo. Questi ultimi sono quelli che a mio avviso effettuano la selezione solo mettendo spunte a tabelle con nominativi e future mansioni, ma non sanno riconoscere le potenzialità della persona che hanno di fronte. Un piccolo esempio: nella selezione per un progettista meccanico viene sempre richiesta l’esperienza con il software cad utilizzato dall’azienda, il che sicuramente aiuta in fase di start-up, ma a mio avviso non fondamentale come scelta nella selezione. Il cad è solo lo strumento con cui si progetta, è sempre la testa e l’esperienza che ti permette di progettare correttamente un oggetto. Non mi dilungo perché ci sarebbero altri fattori che potrebbero essere migliorati in fase di colloquio/ selezione. Lascio spazio ad altri pareri.
La maggior parte, ma rimango fedele al mio credo perché ho sempre la speranza di trovare un/a recruiter che sappia dare valore aggiunto al suo cliente e allo stesso candidato. Resta che presentarsi ad un colloquio preparato e con un proprio piano di azione spesso è stato visto spesso come una minaccia.
Il colloquio è un metodo di conoscenza superato. Il candidato va messo alla prova. E come il candidato deve informarsi sull’azienda, anche la azienda deve attingere info sul candidato. Siamo nell’epoca digital, web e social aiutano 😉
Si ormai anni or sono ma purtroppo si. Vado al colloquio all’ora prestabilita con buone speranze, mi presento alla receptionist dopo 20 minuti di ricerche si trova la persona, inizia il colloquio domande banali e buttate in aria, mi adeguo; all’ennesima domanda banale poi chiedo in buone maniere : “Lei ha letto il mio curriculum?” Si certo è questo e me lo sporge, purtroppo scopro che il nome non è il mio. Mi alzo saluto garbatamente e me ne vado.
Nel mondo degli HR spesso ci si dimentica come siano i dettagli a creare il valore aggiunto sia per l’Azienda per la quale si ricerca un dato profilo, che per il proprio arricchimento professionale. E’ vero che non bastano pochi minuti per decidere se una persona sia valida o meno, ma è altrettanto vero che se gli HR ricercano professionisti di un certo calibro e poi sono i primi a lamentare discrasie operative, come domande fuori luogo o con il tentativo di porsi su un piedistallo dominante rispetto all’intervistato, allora è evidente che il target di definizione della scelta non sarà dettato dai parametri dalla persona posseduti, ma la scelta ricadrà per mera simpatia. E come sappiamo, questo tipo di scelte è l’antitesi del modus operandi degli HR Recruiter Specialist di spessore.
Si, con l’azienda: Il Gruppo Digitale; per un contratto stagionale da fotografo. Comunque, possono attingere a un innumerevole quantità di lavoratori, quindi se non sei come vogliono loro ti scartano. Pazienza, quando vedrò questa azienda non userò i loro servizi.
“Subito” è il termine esatto, come per esempio l’essere messo davanti ad un pezzo di carta e dover fare una join a mano per dimostrare che si conosce SQL quando invece ti mostro sul mio portatile i progetti che ho realizzato. E parlo di grandi aziende informatiche che hanno appalti pubblici su Roma…
L’era che viviamo è l’inverno della civiltà del lavoro, e la demenzialitá dilagante nei processi di recruitment altro non é che un penoso specchio del succitato gelido inverno. Io, sinceramente, a lavorare per un giorno ci manderei soprattutto chi propina gaming et similia a chi cerca un lavoro. Magari li porterei con me in qualche missione in Repubblica Centrafricana, in South Sudan, in Syria, a lavorare – letteralmente – sotto le bombe. Chissà che non ritrovino le “coordinate”, perdute in tanta impunita autoreferenzialitá.
Ad annunci barbarici non possono che seguire che colloqui barbarici….
Trovo #justknock più fresca nel simulare cosa il candidato dovrà fare sin dal job post. Una efficace semplificazione, sempre meglio dei pipponi.
il mio colloquio barbarico? Nota azienda farmaceutica di farmaci equivalenti, colloquio via skype, appuntamneto alle 14 , si presenta alle 14,30, da sola senza il dirigente con cui avrei dovuto lavorare, si scusa dicendo che lui sta per arrivare, ma non arriverà mai, colloquio durato un ora per valutare se una persona che fa vendita da 14 anni, sa vendere o meno, computer suo che si spegne perché si era dimenticata di allacciarlo alla rete elettrica, nessuna domanda motivazionale, ma solo cretinate da profilo junior, tipo mi venda questo o quello, alla fine, concludiamo con un ….. io non posso decidere nulla, deve parlare con il manager, la ricontatteremo preso ……. mai più sentiti ……….. ANDATE A LAVORARE!
A me ad un colloquio con l’hr aziendale (dopo primo screening in agenzia per il lavoro), è stato chiesto quanto fosse fluente il mio francese, mentre io conosco bene l’inglese, e il francese a livello base. Dato lo smarrimento mio e dell’hr, abbiamo controllato e scoperto che il mio cv era stato manomesso con una semplice pennellata di bianchetto e delle correzioni fatte a mano…
Che figuraccia!!!!
Molta incompetenza da parte di tantissimi pseudo HR, che non hanno la più pallida idea di quello che fanno facendosi scappare nella maggior parte dei casi persone competenti e di esperienza capaci sicuramente di ricoprire il ruolo.
Una nota azienda che simboleggia il gioco del Polo, dopo avermi convocato l’ HR premette non uso leggere il CV e mi chiede: mi parli di lei ed io di cosa vuole che gli parli.Del suo ultimo lavoro ,bene mentre inizio stampa il mio CV e mi dice sorpreso “Ah ma lei è vecchio e del 61”.Saluto mi alzo e vado via.Che schifo!!!!!
Concordo. Ma negli ultimi anni, c’è stato un aumento smisurato di “recruiter” presso le innumerevoli agenzie per il lavoro…che fanno selezione solo in base ad un CV (che spesso viene frettolosamente registrato su decine di piattaforme online, perché ogni agenzia usa il proprio database).
Di conseguenza, non si arriva neanche a fare 2 chiacchiere con il recruiter… figuriamoci con l’azienda vera e propria!!
Premettendo che avere un colloquio al giorno d’oggi è già un’impresa, quando finalmente ciò avviene se ne vedono di tutti i colori: rinvii per sopraggiunti impegni, posti impropri quali bar, piazze.., attese infinite, elogio della propria persona, domande a quiz, compilazione di questionari di anche 15 pagine, summit con psicologi, terzo grado su situazione familiare e sentimentale, proposte di stipendio del quarto mondo!! E giornate regalate come presunte prove, ultima novità colloqui telefonici consistenti in 5 domande ad un solo ni scartati senza “ripescaggio”, saluti
colloqui barbarici….se intendiamo giochi a premi e giochi a squadre in stile giochi senza frontiere …allora si….quanta pochezza
Spessissimo… e molto raramente i recruiter sanno di cosa stiamo parlando… inoltre é molto comune che ti chiedano se sei mamma , come ti organizzi e se hai intenzione di fare figli… per non parlare poi di quando , a domande specifiche non ti sanno rispondere….
Per fortuna , oggi ne trovo meno rispetto a 10 anni fa.
……a me hanno chiesto che lavoro hanno fatto i miei genitori e se conoscevo una determinata (quanto poco utilizzata) funzione di excel…….Tutto fondamentale per essere giudicato capace di gestire degli agenti (dopo vent’anni che lo faccio)!!!!!
avrei da ridire sul “ricoprire la mansione affidata”: si cerca anche qualcosa in prospettiva. in alcuni casi soprattutto in prospettiva