La verità? Credo che il nostro mestiere sia davvero sopravvalutato dai più.
Leggo di colleghi senior che si ergono a moralizzatori della categoria sostenendo che il nostro ruolo è quello di “educatori” delle aziende-clienti che poi trattano come buoi con l’anello al naso anziché ringraziarle per il pane quotidiano che ci consentono di guadagnare.
Leggo di colleghi junior che dettano massime ed insegnamenti di vita come se avessero il dono della verità quando il culmine della loro carriera consiste in uno stage trascorso a scartabellare CV in una qualche agenzia di periferia.
Leggo di candidati che ci odiano immaginando che li si scarti a priori per puro sadismo non considerando che sarebbe nostro esclusivo vantaggio riuscire a collocarli.
Leggo di aziende che si lamentano dei nostri interventi mentre acquistano dalle agenzie i servizi che pretenderebbero erogati con la qualità delle executive search firm.
In realtà solitamente l’ultima parola è del committente che volente o nolente se ne infischia dei nostri sottili e lungimiranti ragionamenti ma bada alla sostanza della cassa e delle sue impellenti problematiche da risolvere.
Facciamola semplice; W le simple HR!