Diavolo di un recruiter!
Si continua a fraintendere il lavoro dei recruiter e degli addetti alla ricerca e selezione del personale senza un motivo apparente.
Il nostro è un lavoro come un altro, ci sono ottimi professionisti e operatori scadenti, ma dev’essere chiaro che NON SI BASA SUL BUONISMO BENSI’ SULL’EFFICACIA.
Nessuna azienda quando ci ingaggia ci domanda di fare del bene, di aiutare chi ha bisogno, ma desidera solamente colmare una vacanza con competenze e capacità ben precise. Lo vuole fare in maniera rapida e risolutiva, senza fronzoli o false ideologie.
Eppure sembra che questi diavoli di recruiter godano a non rispondere ai vostri CV e a cestinare candidature che, se pur nulla centrano con i requisiti delle ricerche, meriterebbero di essere prescelte solo perché di disoccupati di lungo corso (a volte anche troppo lungo)…??!
I concetti generici che i leoni da tastiera utilizzano per attaccare la categoria (e lo faranno probabilmente anche in questo post) nulla hanno a che vedere con le NOSTRE RESPONSABILITA’ di professionisti delle HR, semmai sono a carico di uno Stato che gestisce il welfare e gli ammortizzatori sociali con modalità quantomeno discutibili e sicuramente di scarsa efficacia.